Osteosarcoma

NEL CANE E NEL GATTO

L’osteosarcoma è il tumore più comune delle ossa del cane e può a volte presentarsi anche nel gatto. Solitamente compare nelle ossa lunghe delle zampe nei cani di grossa taglia. L’osteosarcoma è più comune nei cani di media età e negli anziani, ma può svilupparsi anche in cani giovani di grossa taglia. Il tumore si sviluppa in profondità nell’osso e diventa molto doloroso, crescendo dall’interno verso l’esterno e causando così la progressiva distruzione dell’osso. La zoppia, che inizialmente si presenta intermittente, diviene costante nell’arco di 1-3 mesi. Presto si evidenzia un gonfiore in corrispondenza del punto dove il tumore si sviluppa, e l’osso normale viene rimpiazzato da tessuto tumorale in crescita. Il tessuto osseo sede del tumore è molto meno resistente dell’osso sano, pertanto si può facilmente verificare una frattura. Questo tipo di frattura viene chiamato ‘frattura patologica’ e, a volte, può costituire il motivo a causa del quale il tumore osseo viene scoperto. Questo tipo di frattura non può più guarire poiché sede del tumore. L’osteosarcoma viene diagnosticato tramite radiografie; tuttavia, per una diagnosi di certezza, risulta necessario effettuare una biopsia ossea.

LE TERAPIE POSSIBILI

La terapia dell’osteosarcoma può essere impostata in due modi diversi: si può seguire una terapia palliativa, qualora non sia più possibile curare il tumore, ovvero tentare una eradicazione completa. La terapia palliativa si basa sul controllo del dolore e su una chemioterapia/radioterapia che rallentino la progressione del male. Viceversa, il tentativo di eradicazione completa del tumore si basa su una combinazione di chirurgia (che spesso prevede l’amputazione dell’arto colpito) e chemioterapia aggressiva.
Frequentemente, a prescindere dal protocollo utilizzato, i cani colpiti da osteosarcoma muoiono a causa dell’elevato grado di malignità e per il forte potere metastatico di questo tipo di tumore.
Solitamente i gatti vengono trattati con la sola chirurgia.

LA PROGNOSI

Purtroppo, già al momento della diagnosi della malattia è probabile che vi sia la presenza di metastasi in altre parti del corpo come, ad esempio, nei polmoni o in altre ossa, ovvero in linfonodi o organi interni. Se al momento della diagnosi il tumore è già diffuso ai polmoni, la chemioterapia non risulta più efficace e può essere utile ad allungare la vita dell’animale per un paio di mesi. Se, invece, il trattamento viene iniziato prima che vi siano metastasi evidenti, è possibile allungare la vita di un anno o anche più. La gravità dei sintomi sarà in relazione allo stadio della malattia ed alla possibilità o meno di trattarla. Un trattamento personalizzato può rallentare la progressione della malattia.

I SINTOMI

Quali sintomi possono accompagnarsi al progredire della malattia?

Stadio iniziale:

Gonfiore/tumefazione nella sede del tumore
Zoppia e dolore all’arto (con o senza ‘frattura patologica’)
Inappetenza
Perdita di peso
Leccamento dell’arto colpito
Ipersensibilità al contatto
Letargia
Intolleranza all’esercizio fisico

Stadio avanzato:

Persistenza dei sintomi dello stadio iniziale
Dolore anche senza appoggio dell’arto
Vomito/diarrea
Gonfiore/edema dell’arto colpito
Lesioni della pelle nella sede del tumore e relativa infezione
Fratture patologiche
Tosse, difficoltà respiratorie
Incapacità a stare in piedi
Paralisi (in caso di interessamento della colonna vertebrale)

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